
Cucina e social. Un legame sempre più stretto, quasi imprescindibile in questi ultimi tempi.
A fornire il suo punto di vista al riguardo, uno dei più autorevoli esponenti del settore, l’ “ambasciatore della Tuscia” Paolo Bianchini, titolare del Vecchio Orologio.
Come nasce Il Vecchio Orologio?
L’Osteria apre i suoi battenti per la prima volta nel lontano 1966, in una via che, all’epoca, era una delle più belle e frequentate dal passeggio dei viterbesi. Via Orologio vecchio appunto.
Il titolare che rapporto ha con i social?
Dal 2008 ho iniziato prima un percorso di studio approfondito dell’utilizzo di facebook per poi sviluppare in pratica quanto appreso, mediante la comunicazione dei miei piatti attraverso i diversi canali social.
Negli ultimi tempi la comunicazione social in ambito culinario è molto diffusa, non si rischia di sacrificare la qualità all’apparenza?
No! L’importante è non ingannare le persone con troppi fronzoli e trucchi fotografici.
Quello che il cliente trova in foto deve assolutamente riscontrare anche nel piatto quando decide di venire a mangiare nel tuo ristorante.
Qual è il social più adatto al settore gastronomico?
Sicuramente Instagram, credo sia il canale più efficace e diretto
Come affronta la sfida di Caffeina uno “chef-social” come lei?
Facendo il lavoro quotidiano di sempre per non rischiare di entrare nell’ ingorgo comunicativo di questi giorni. Tutti vogliono trarre il maggior beneficio da Caffeina ma, in questo modo, si rischia di entrare in un mare magnum comunicativo che porta all’effetto contrario, generando più che altro confusione.
Come vede la cucina del futuro?
Non scopro l’acqua calda nel dire che secondo me il futuro della cucina sarà quello di trasformare il meno possibile la migliore materia prima che il mercato offre, meglio se della Tuscia.
Qual è la “mission” del Vecchio Orologio?
Dal 2008, fiutando l’arrivo di una bruttissima crisi economica, ho deciso di iniziare a lavorare solo prodotti e vini della Tuscia. Non nascondo che sono stato preso per pazzo. Oggi, a distanza di anni, molte aziende locali sono cresciute grazie alla nostra intuizione e soprattutto alla grande opera di comunicazione social fatta con ingredienti a Km “buono”.
Non è un caso se attualmente sono tantissimi che ci riconoscono, per tale motivo, il ruolo di “Ambasciatori della Tuscia”.
Simona Tenentini