
Giovedì 24 novembre, alle 18, all’ICult di Viterbo, Antonio Pavolini presenta l’e-book “Oltre il Rumore – Perché non dobbiamo farci raccontare internet dai giornali e dalla TV ”.
Pavolini, che lavora da molti anni come analista dei media, ma anche come comunicatore istituzionale,
è stato anche uno dei primi podcaster e blogger italiani.
Il suo approccio da sperimentatore diretto della transizione digitale gli ha permesso di cogliere aspetti normalmente sottovalutati nell’evoluzione della Rete, e in questo libro si pone come maggiore interprete delle distorsioni operate dai media tradizionali nel tentativo di rallentare questo processo.
“In Italia – spiega – si assiste, purtroppo frequentemente, ad una “colpevolizzazione” della Rete nei confronti di fenomeni sociali che, in realtà, sono sempre esistiti.
Si va dal cosiddetto cyber-bullismo ai casi di violenza psicologica che vengono attribuiti a meccanismi incontrollati che possono scatenarsi con la condivisione indiscriminata di contenuti offensivi.
In realtà – continua Pavolini – questi tristi episodi ci sono sempre stati, quello che è cambiato attualmente è il portarli allo scoperto, la denuncia che viene operata, ad esempio, da forum tematici sulla situazione femminile dove le donne, grazie all’anonimato fornito da uno schermo possono far emergere delle circostanze magari latenti da anni.
In realtà questo atteggiamento di mistificazione operato nei confronti di Internet non è limitato ai soli confini nazionali ma è esteso, a macchia di leopardo, quasi ovunque.
A cambiare sono i tempi: quello che in Italia si verifica ora, ossia i grandi colossi che acquistano “pezzi” di Rete, in America è già successo venti anni fa, portando con sé tutti gli inevitabili cambiamenti sociali che un simile processo inevitabilmente comporta.
Tutto ciò determina anche un rovesciamento dei canoni tradizionali d’informazione: mentre in America può assurgere agli onori della cronaca un caso nato online come quello di Anonymous, in Italia anche ciò di cui si discute in rete risente dell’agenda stabilita a tavolino nelle riunioni di redazione.
Anche chi si trova a pontificare dietro una scrivania su questo o quell’argomento, non comprende, fino in fondo, che in realtà gli argomenti di discussione sono stati già selezionati altrove.
I media tradizionali – prosegue l’autore – in realtà hanno compreso benissimo quello che sta accadendo. Il “racconto oscurantista” di una rete minacciosa e pericolosa, ad opera dei classici canali d’informazione è dovuta all’avvertire come un pericolo la capacità della rete di distogliere l’attenzione da tali canali. Essendo ormai non più i contenuti, ma solo l’attenzione, l’unica vera risorsa scarsa, l’unica reale minaccia portata dalla rete è quella di rappresentare una inedita concorrenza: le cose che appaiono su luoghi diversi, “altri schermi, altre pagine”, supporti che non sono proprietà delle precedenti catene editoriali. Innescando magari, in un futuro non troppo lontano, modelli di business innovativi destinati a scardinare gli odierni flussi di ricavi basati sul monopolio dei canali distributivi.”
Di tutto questo e di tanto altro Antonio Pavolini parlerà nell’incontro, moderato da Massimiliano Capo, con Luca Alagna, uno dei principali esperti di comunicazione e marketing digitale in italia.
Simona Tenentini